I Monumenti

Ultima modifica 20 agosto 2019

La Città di Melzo è rinomata anche per altre opere d’arte, non solo per il loro valore semplicemente artistico ma anche per la loro intrinseca capacità di sapere raccontare le vicende storiche.Ogni città ha la sua storia che è costituita dalle impronte che ogni giorno lascia sul sentiero dei secoli. Queste impronte possono essere capaci di collegare fra loro eventi storici di importanza rilevante; questa affermazione si adegua sapientemente alle vicende storico-culturali legate alla Città di Melzo.A tal proposito, passeggiando per le vie della Città si possono osservare imponenti opere che racchiudono sia un notevole bagaglio di notizie storiche, che un cospicuo patrimonio artistico.

Iniziando la visita in quel di Melzo, si può esordire partendo con il menzionare l’importanza storico-militare, nonché artistico-architettonica svolta dal Palazzo Trivulzio.

Palazzo Trivulzio

Il complesso architettonico trae origine da un preesistente impianto medievale, concepito in funzione di castello della città, eretto a difesa delle libertà comunali e poi via via utilizzato nel tempo e trasformato in funzione delle vicende politiche che si sono susseguite dal XIII al XVIII secolo.Dell’originale impianto oggi rimane – visibile dall’esterno – il possente torrione eretto sul lato sinistro della costruzione, mentre restando nel cortile si può osservare parte della corte che è stata realizzata con il susseguirsi di portici tra loro confinanti, e gli interessanti sotterranei (murati negli anni ’60) attraverso i quali un coLa Città di Melzo è rinomata anche per altre opere d’arte, non solo per il loro valore semplicemente artistico ma anche per la loro intrinseca capacità di sapere raccontare le vicende storiche.Ogni città ha la sua storia che è costituita dalle impronte che ogni giorno lascia sul sentiero dei secoli. Queste impronte possono essere capaci di collegare fra loro eventi storici di importanza rilevante; questa affermazione si adegua sapientemente alle vicende storico-culturali legate alla Città di Melzo.A tal proposito, passeggiando per le vie della Città si possono osservare imponenti opere che racchiudono sia un notevole bagaglio di notizie storiche, che un cospicuo patrimonio artistico. Iniziando la visita in quel di Melzo, si può esordire partendo con il menzionare l’importanza storico-militare, nonché artistico-architettonica svolta dal Palazzo Trivulzio.Palazzo Trivulzio Il complesso architettonico trae origine da un preesistente impianto medievale, concepito in funzione di castello della città, eretto a difesa delle libertà comunali e poi via via utilizzato nel tempo e trasformato in funzione delle vicende politiche che si sono susseguite dal XIII al XVIII secolo.Dell’originale impianto oggi rimane – visibile dall’esterno – il possente torrione eretto sul lato sinistro della costruzione, mentre restando nel cortile si può osservare parte della corte che è stata realizzata con il susseguirsi di portici tra loro confinanti, e gli interessanti sotterranei (murati negli anni ’60) attraverso i quali un complesso sistema di corridoi collegava ai principali punti strategici posti a difesa della città.Palazzo Trivulzio evidenzia una forma alquanto irregolare, ad “L”, corrente lungo la cortina delle mura che un tempo circondavano l’intera città. I resti delle suddette mura, già ricordate dai Capitani Ferdinando e Don Alfonso d’Avalos nella battaglia per la presa del Castello di Melzo dell’anno 1512, sono riaffiorate quali possenti resti, nel 1963, durante i lavori eseguiti a poca distanza dal complesso.Nella seconda metà del 1500 si possono ritrovare gli inizi degli imponenti lavori di abbellimento del suddetto Palazzo, dove vengono ricostruiti tutti gli interni con grandiose decorazioni a stucco e affreschi di vicende militari e politiche celebranti le glorie della famiglia.

Proseguendo la nostra passeggiata in quel di Melzo, ci si imbatte in un edificio che dalle sembianze sacre è finito con l’assumere rilevanza civica.


Torre Civica

In origine era il campanile, unico esemplare rimasto, della Chiesa di S. Ambrogio. Essa fu fatta costruire nel 1500,lasciata incompiuta e poi abbandonata, venne demolita nel 1809.Della sopraccitata chiesa rimase solamente il campanile che ora svetta isolato nell’attuale Piazza Vittorio Emanuele II. Questo frammento di storia melzese ha soprattutto un’importanza commemorativa perché la sua ubicazione, pressoché centrale rispetto alla piantina di Melzo, ricorda l’importanza sul piano storico svolta dai Signori Trivulzio, conti di Melzo. Questa torre campanaria è stata ritenuta monumento nazionale. La storicità della stessa è legata alla presenza originaria di tre campane, ognuna delle quali è dedicata a dei Santi. Più precisamente la campana maggiore è dedicata a S.Teodoro, mentre la minore è dedicata ai Santi Ambrogio, Carlo e Margherita e alla Beata Vergine del Rosario….

Continuando la passeggiata culturale, si può osservare un monumento che assume una considerevole importanza se esaminato da un profilo civico.


Colonna di Sant’Alessandro

Sembra essere stata costruita nel 1704, al centro della piazza principale Vittorio Emanuele. Nel 1796, quando si iniziano a respirare sentimenti rivoluzionari provenienti dalla Francia, venne tramutata in “albero della libertà”.Il santo venne sostituito dal berretto frigio, arricchito di tricolori presto ritornato alla sua forma originale – per venire in seguito abbattuta, probabilmente da un fulmine, ma più verosimilmente perché cambiarono le idee politiche.


Chiesa di Santa Maria delle Stelle

La data della fondazione non è conosciuta, però la sua presenza è già testimoniata a partire dal XIV secolo come parte del vicino convento dei Carmelitani.Di modeste proporzioni, la chiesa si presenta disposta su una pianta a navata unica senza cappelle, con quattro campate scandite da archi a sesto acuto; presenta una modesta facciata a capanna. Appena entrati, sulla sinistra, si trova l’affresco dei Profeti Elia ed Eliseo, però fortemente danneggiato nella parte inferiore. Proseguendo, sempre sullo stesso lato, si trovano un Crocefisso e una statua di San Vincenzo de Paoli. Sull’altare si trova la statua della Madonna del Carmelo, alla quale è dedicata la chiesa. Spostandoci sull’altro lato si può osservare un affresco che rappresenta il Seppellimento di Cristo, irrimediabilmente rovinato dalle infiltrazioni di umidità….

Sempre proseguendo nella visita storico-artistica della nostra cittadina si osserva l’importanza che per questa Città ha svolto l’aspetto religioso: si può osservare la Chiesa di Sant’Alessandro e Santa Margherita.


Chiesa di Sant’Alessandro e Santa Margherita

E’ una chiesa molto antica, dalla sua struttura si può supporre che sia di stile gotico lombardo e La forma della pianta si può supporre che sia di origine romanica, riferibile all’XI o al XII secolo. Inizialmente era una semplice abbazia dedicata al S. Nome di Dio. Nel 1555, per volere del Vescovo di Lodi, venne dedicata ai Santi Alessandro e Margherita. Nel 1863 la chiesa venne restaurata e ridipinta. L’interno della navata unica è scandito da grandi archi con cappelle poste lateralmente. La preziosa decorazione murale è dovuta in parte ad interventi tardo-ottocenteschi, ed in parte è originaria del XV secolo. Di rilievo in questo ornamento è il Martirio di Santa Caterina d’Alessandria, firmato nel 1569 da C.Magnani. Nella terza cappella sulla destra è situato l’affresco strappato del “Cristo morto”, attribuito a Giovanni Battista Crespi detto il Cerano. L’altare della Madonna del Rosario, reso più piacevole dai cromatismi delle sue colonne di marmo verde di Verona. L’edificio è stato dichiarato nel 1912 monumento nazionale per l’importanza storico-artistica attribuitagli.

Siamo quasi giunti al termine di questa passeggiata storico-culturale. Manca ancora da visitare la Chiesa di Sant’Andrea. Ecco pronti a presentarvela:

Chiesa di Sant’Andrea

L’oratorio dedicato a Sant’Andrea nasce intorno all’anno 1000 come cappella privata di alcune famiglie aristocratiche del luogo. Assume importanza come chiesa con l’inserimento nel 1205 di una adiacente cappellania.Si presenta strutturata su una pianta rettangolare, dotata di una navata, con abside semicircolare. La Chiesa di Sant’Andrea presenta­ – nei muri di pietra e nella pavimentazione in terra battuta – caratteristiche proprie della architettura rurale fino al suo ampliamento in stile gotico-lombardo con l’abside quadrata dal soffitto a vele. La navata unica è suddivisa in quattro campate da archi a sesto acuto . Il massimo splendore di questa chiesa è rappresentato dalla realizzazione di affreschi iniziato nel 1487. Il Settecento porta nella Chiesa nuove cappelle laterali in stile barocco interamente affrescate, nell’800 la Chiesa muta la sua funzione, vertendo maggiormente sull’aspetto di accoglienza e assistenza nei confronti di persone bisognose. Questa sua funzionalità ha contribuito sicuramente ad accelerare il deterioramento della stessa. Solamente negli anni Settanta, con la restaurazione, vengono riscoperti degli affreschi dei quali non si sapeva l’esistenza.

Come conclusione del nostro giro culturale assaporiamo la visione della Chiesa di San Francesco.


Chiesa di San Francesco

Costruita per volere di Trivulzio, la chiesa era l’oratorio del sodalizio del SS. Sacramento. Presenta una facciata sobria che introduce all’interno costituito da un’unica navata, dove in un semplice apparato decorativo risalta il monumentale altare barocco proveniente dalla chiesa adiacente allo scomparso monastero dei cappuccini. Da questa stessa chiesa sono stati asportati gli affreschi della “Madonna della neve”, attribuita al Luini, e l’affresco con il “Cristo morto” di probabile attribuzione al Cerano.