Chiesa di Sant’Andrea.

Indirizzo Via Agnese Pasta, ., 20066 Melzo MI, Italia
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Chiesa di Sant’Andrea. Sec. XIII

Sorta come oratorio privato nel primo Duecento per iniziativa di alcune ricche famiglie locali - tra cui i Lampergo (poi diventati Melzi) e gli Aquania di Gorgonzola - fino al Seicento restò di loro proprietà. Nel Cinquecento si aggiunsero gli Angera, che avevano trasferito molti interessi a Melzo. Sconsacrata nell’Ottocento, la chiesa fu destinata a vari usi fino al completo degrado e infine restaurata a fine Novecento dagli “Amici di Sant’Andrea”. 

La zona absidale fu affrescata nel corso del Cinquecento per volontà di alcuni dei proprietari. L’affresco della Madonna di Caravaggio, di autore ignoto, rappresenta Erasmo Aquania, un erede dei fondatori, come dimostrano i suoi due testamenti datati 1522. L’opinione degli Amici di Sant’Andrea, che ravvisano nelle due figure rappresentate Francesco Sforza e sua moglie, è smentita dagli esperti del sito ufficiale del Santuario. Il professor Giovanni Agosti, studioso notissimo, ha indicato come autore dell’affresco centrale (Madonna con Bambino, 1524) Nicola Moietta, che l’anno successivo realizzerà anche la Madonna della Scoladrera ora nella chiesa parrocchiale. Il professor Giulio Bora, studioso di fama mondiale, ha attribuito gli affreschi laterali, di chiara impronta manierista (Martirio di Sant’Andrea e Pesca miracolosa, c.a. 1574) a Ottavio Semino, artista genovese attivo negli stessi anni a Milano. Di queste opere esistono i disegni preparatori, il primo dei quali custodito al Louvre e attribuito al Semino dal museo. La datazione dei due affreschi è provata dalla Visita Pastorale di Carlo Borromeo a Melzo (1573) che ordina agli eredi di Onofrio Angera di far eseguire le opere, mai realizzate, previste dal testamento di quel nobile nel 1517. Lo stemma degli Angera era riconoscibile accanto all’affresco del Martirio, e la scritta sul suo cartiglio, oggi illeggibile, prima del restauro rivelava con chiarezza il nome Giovanni Ambrogio Angera, nipote di Onofrio.  Centro Studi “Guglielmo Gentili” 

Melzo

La misteriosa Chiesa di Sant’ Andrea

Da magazzino a Cappella Gentilizia

Gli Amici di Sant’Andrea si sono costituiti in Associazione nel 1985 e subito si sono prodigati per riportare questo monumento allo splendore originale.

Dal punto di vista storico ed artistico, sono state svolte indagini nei vari archivi di Milano che hanno indirizzato la ricerca verso l’iconografia e la simbologia presenti in Sant’Andrea.

Inoltre, dalle perizie scientifiche e tecniche sono emersi risultati che confortano le ipotesi volte ad identificare gli autori degli affreschi ed i soggetti in essi rappresentati. Molti studiosi del periodo rinascimentale sostengono che ci sia stato un contributo, non solo teorico, ma iconografico di artisti del periodo di Leonardo da Vinci, tanto da far ritenere probabile che sia stata la bottega di Bernardino Zenale a realizzare il trittico absidale. Altri interventi realizzati nel 1574 da Ottavio Semino.

S. Caterina d’Alessandria e S. Girolamo sono i Santi protettori di quella coppia di sposi che sono stati identificati nelle ricerche in Caterina Sforza e suo marito Gerolamo Riario.

La Croce di S. Andrea era diventata per Caterina Sforza un simbolo di espiazione, in memoria della congiura, ordita da “Andrea” da Lampugnano, che aveva portato alla uccisione del padre Galeazzo Maria. La simbologia andreana risulta evidente sul piatto esposto al Museo Classense di Ravenna dove Caterina Sforza ed il marito Gerolamo Riario portano sul vestito la stessa croce che appare sul pilastro absidale destro della chiesa a Melzo. Quando Caterina Sforza viveva in Vaticano, oltre a frequentare i pittori della bottega del Verrocchio, aveva iniziato ad interessarsi di alchimia e, una volta invitata a Castello di Milano, aveva avuto l’occasione di scambiare opinioni con Leonardo sugli studi di comune interesse. Nel quadro raffigurante la “Dama con l’ermellino” sulla spallina è riportato il simbolo andreano, giustificato dal fatto che la definizione toscana dell’ermellino è: “ermellino” detto comunemente “Albero di Sant’Andrea”.

Lucia Marliano venne nominata contessa di Melzo nel 1475 da Galeazzo Maria Sforza, dal quale ebbe due figli ed una cospicua rendita che però durò solo pochi anni in quanto i beni vennero confiscati alla morte del duca. Avvenne forse una segreta traslazione del corpo di Galeazzo Maria nella chiesa di Sant’Andrea? L’indagine antropologica, condotta con i mezzi scientifici più avanzati dall’Istituto di Medicina Legale dell’Università degli Sudi di Milano sui resti umani ritrovati nella zona dell’altare, ha dimostrato con il C14 che tali resti risultano essere di una persona vissuta negli anni attorno al 1447. La ricostruzione facciale, realizzata dallo stesso Istituto sul teschio ritrovato, è stata confrontata con il volto della madre Bianca Maria Visconti con stupefacente somiglianza tanto che alcuni studiosi, scettici sulle indagini svolte dagli Amici di S. Andrea, hanno ritenuto comunque di esibire il volto ricostruito in una mostra ad Abbiategrasso da essi organizzata.

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